Le immagini, i suoni, gli odori, le carezze, della prima notte di primavera diventano ricordi,
qualcuno si trasforma in rimpianto, il velo si fa umido di rugiada davanti al portone di Settechiese.
E' quasi l'alba...Quasi.
Quasi l'alba e Tanachvil lascia un attimo la porta aperta alle sue spalle.
La piazza e' silenziosa, deserta, Eymris e' sveglio, attento, gli occhi dorati del figlio di una strega e di un Garou guardano Felsina...



Mio piccolo, mio mistero in fasce, la vedi questa citta'? La vedi, la senti, come la sento io?
So che puoi farlo, so che mi stai ascoltando, so che stai guardando...guarda... La', dove la citta' si innalza appena un poco, la' dove la reggia di Collecavo affonda le sue radici, la', lo vedi?

Ecco, la' c'era un podio, una scala, un balcone, la una sera di gennaio tua madre e' salita, preceduta dal Suo Principe Nero, che ancora aveva un corno sul capo e sogni in se' pronti a inondare Felsina.

Al suo fianco, dietro di lui, quasi trascinata, c'era una dama, un'usurpatrice la chiamavamo, bianca, splendente tra tanta oscurita', la mia e quella di Eva'n...
Una sera di Gennaio siamo saliti in alto, abbiamo guardato Felsina e abbiamo visto una fata arrivare...

Era azzurra, era argentata, portava un paio di buffi occhiali e si trascinava dietro una coda di pavone...

Parlammo, io fumavo e la nebbia si alzava intorno a noi, parlammo e accogliemmo un Pavone alla corte del Cerbiatto e io, il Tredicesimo Corvo, ascoltavo ogni cosa...


Ecco, ascolta Eymris, perche' la storia che ti devo raccontare inizia quella sera di gennaio...
Come tutte le storie inizia con ...

'C'era una volta...E c'e' ancora o forse ci sara' di nuovo un giorno...'


Tanachvil si avvolge nei veli e stringe a se' il suo bambino, alle sue spalle appare un grande serpente scolpito, si morde la coda formando una porta, gli occhi risplendono rossi come rubino e verdi come smeraldo, cangianti come le acque, roventi come le fiamme,
una nebbia rossastra invade la piazza dalla porta ovale e di nuovo, incantata e irreale, la porta di Ouroboros si apre, per la strega e il bambino, come e' stato, come sara'.


Tanachvil si volta, oltrepassa la soglia e in uno sfavillare rossastro scompare in Ouroboros,
nei caldi raggi dorati del sole che sorge sul primo


Mattino


Di

primavera.



..............................


Grazie a tutti, una lacrima di lava e un bacio freddo, un arrivederci e non un addio... In fondo le fate non hanno forse vite infinite?


Tanachvil Velcha, Tredicesima dei Dimenticati, Strega di Felsina.


.....................



.....................


"Perdio, se ne sono andati tutti,
e m'hanno lasciato qui a dormire!

Ho avuto una visione straordinaria.
Ho fatto un sogno che nessun cervello umano riuscirebbe a spiegare.
E c'e' da far la figura del somaro soltanto a provarcisi.

Mi pareva d'essere...
nessuno puo' dire che cosa.
Mi pareva d'essere...
e mi pareva d'avere...
ma soltanto un pazzo potrebbe tentar di dire quel che mi pareva d'avere.

Occhio umano non pote' mai udire,
orecchio umano non pote' mai vedere,
mano umana non pote' mai gustare,
lingua umana mai concepire, e cuore umano mai narrare,
un sogno come il mio."

(Bottom)



OBERON
Then my queen, in silence sad,
Trip we after night's shade:
We the globe can compass soon,
Swifter than the wandering moon.


TITANIA
Come my lord, and in our flight
Tell me how it came this night
That I sleeping here was found
With these mortals on the ground.




EXEUNT





La Storia delle Fate di Felsina e' finita a primavera.
Per tre anni abbiamo raccontato e vissuto incanti che vanno al dila' di ogni immaginazione, per tre anni un sogno immenso, epico, grottesco, straziante, delizioso, erotico, nostalgico, furioso, oscuro, limpido,comico, delirante, splendido, ha versato sui nostri sensi la polvere delle magie piu' potenti.


Per tre anni abbiamo adorato la Dea dell'immaginazione.



Ora la Storia e' finita, non conclusa, ma le pagine non vengono piu' scritte.

Per questo e per altri motivi ho deciso di pubblicare qui molte delle storie
scritte da me e dagli altri sognatori, cercando di ottenere un ordine, qualcosa di forse insensato, ma lasciando una traccia, un sentiero.



Quello che leggete qui sopra e' il mio ultimo racconto su Tanachvil, la chiusura delle porte di Ouroboros.



Ma qui e ora Ouroboros si apre per voi,

se vorrete.


'C'era una volta...E c'e' ancora o forse ci sara' di nuovo un giorno...'

Scegli una delle porte di Ouroboros





Lunacrescente Lunapiena Lunacalante



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